Work Life Balance: Rivoluzione del Decennio?

Work Life Balance in Italia.

In Italia, la ricerca di un equilibrio soddisfacente tra vita lavorativa e personale si è affermata come una priorità indiscussa per una vasta parte della popolazione lavorativa.

Una ricerca di PageGroup, riportata dal Sole 24 Ore, su un campione di 70.000 professionisti a livello globale, inclusa l’Italia, offre una panoramica illuminante su questo tema: il 70% degli intervistati ritiene che il Work Life Balance sia uno dei principali indici di soddisfazione lavorativa, evidenziando come il benessere personale e professionale siano ormai considerati aspetti indissolubilmente legati.

Questo crescente interesse verso un maggiore equilibrio tra le sfere della vita riflette un cambiamento culturale significativo, orientato verso la valorizzazione della qualità di vita e del benessere psicofisico.

In sostanza possiamo dire che se chiedessimo a un gruppo di persone se predilige il benessere o la carriera, più della metà risponderebbe: il benessere.

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La riscoperta del Work Life Balance dopo il lockdown.

L’attenzione verso il Work Life Balance in Italia si inserisce in un contesto più ampio di rivalutazione del rapporto tra tempo lavorativo e personale, spinto anche dalle esperienze di lavoro ibrido e da remoto introdotte in risposta alla pandemia di COVID-19.

Queste modalità lavorative, sperimentate su vasta scala, hanno aperto nuove prospettive sulle possibilità di organizzare il lavoro in modo più equilibrato, stimolando sia lavoratori che aziende a ripensare le priorità e a considerare seriamente le implicazioni di un buon equilibrio vita-lavoro.

ANSA calcola che i lavoratori da remoto sono aumentati del ben 541% rispetto ai livelli pre-2022!

Work Life Balance: la Settimana Corta.

La settimana lavorativa ridotta, comunemente nota come “short week“, si sta affermando come uno degli strumenti più innovativi e discussi per promuovere un migliore equilibrio tra vita personale e professionale, il cosiddetto Work Life Balance.

Questo modello si distingue per la sua proposta audace: ridurre le ore lavorative mantenendo invariato lo stipendio, con l’obiettivo di offrire ai lavoratori una maggiore flessibilità e più tempo libero, migliorando così la qualità della vita senza pregiudicare la produttività e l’efficienza aziendale.

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Work Life Balance: 100-80-100.

Uno degli approcci più celebri e sperimentati per realizzare la settimana corta è il sistema 100-80-100, che prevede il 100% dello stipendio per l’80% delle ore di lavoro, con il mantenimento del 100% degli obiettivi di produttività. Questo schema, sottolineando la centralità dei risultati piuttosto che delle ore lavorate, sfida il tradizionale paradigma lavorativo e promuove una cultura aziendale più orientata agli obiettivi e al benessere dei dipendenti.

La sperimentazione di questa nuova organizzazione lavorativa, condotta in diverse parti del mondo, inclusa l’Italia, ha fornito risultati incoraggianti. Le aziende che hanno adottato la settimana corta hanno rilevato un incremento nella soddisfazione e nel benessere dei lavoratori, una riduzione dello stress e un miglioramento della salute mentale. Questi benefici hanno avuto un impatto positivo anche sull’ambiente lavorativo, contribuendo a un clima aziendale più sereno e produttivo.

Importante sottolineare, tuttavia, che la volontarietà della scelta da parte delle aziende e dei lavoratori è un principio fondamentale per il successo di questa iniziativa.

Work Life Balance: critiche.

C’è chi dice che l’intero concetto del Work Life Balance sia errato, per un semplice motivo: sembra in questo modo che non si viva per niente mentre si lavora.

Alcuni pensano che più di pensare alla vita e al lavoro in modo così dicotomico, sarebbe meglio cercare di perseguire i propri obiettivi di vita anche nel lavoro, seppur non solo.

In generale, tutti i dati sottolineano che le persone riportano negli anni un livello di stress sempre maggiore e quindi ricercare una Work Life Balance non è in alcun modo disprezzabile.