4 minuti

La Guida Completa al Lavoro in Smart Working

12 domande chiave che permettono a ogni azienda di fare al 100% lavoro in smart working.
Scritto da:
Understanding Content Strategy
Aiutante:
Common Issues with Helper
Manager in Progress
La newsletter di Wibo per i manager che non smettono mai di migliorarsi.
Thank you! Your submission has been received!
Oops! Something went wrong while submitting the form.

Vorresti che la tua azienda lavorasse in remoto?

Ecco alcune delle 12 domande che secondo GitLab – piattaforma web 100% remota – ciascuna azienda che vuole intraprendere il lavoro in smart working dovrebbe farsi:

1. I leader senior usano il lavoro in smart working? 👨‍💼

Se obbligate il team executive a lavorare da remoto per un periodo significativo di tempo (oltre un mese, nella maggior parte dei casi), scoprirete lacune nella comunicazione, così come vuoti negli strumenti e nei processi. Iniziate a implementare quelle!

2. I membri del team sono autorizzati a definire i propri orari di lavoro?

I buoni team sono capaci di portare avanti il lavoro in smart working in modo coordinato senza orari di lavoro rigidamente definiti.

In generale, gli orari di lavoro definiti offrono comfort nella collaborazione sincrona, anche quando sarebbe più efficiente lavorare in modo asincrono.

3. La maggior parte delle comunicazioni viene fatta in maniera asincrona?

La comunicazione sul lavoro dovrebbe essere sempre asincrona per tre motivi:

– Una mail o un messaggio sono più veloci di un meeting.
– Una mail rimane scritta “per sempre”.
– La comunicazione asincrona spinge i team a spostarsi su una piattaforma unica (sia essa Slack, Notion, Asana…)

4. I valori aziendali – e come li vivete – sono espressi esplicitamente?

Spesso le aziende hanno dei valori, ma li lasciano impliciti, perché “si capiscano” semplicemente lavorandoci all’interno.

Il lavoro in smart working costringe le aziende a buttarli su carta – e quindi anche ad esprimerli con chiarezza.

5. Ogni dipartimento lavora sullo stesso tool?

Il fatto che tutti i dipartimenti lavorino su uno stesso tool rende l’azienda trasparente sulle decisioni prese ed evita una compartimentazione che rende tutti più distaccati.

Il lavoro in smart working costringe a questa pratica.

Vi risparmiamo le domande che ci sembrano meno utili (6,7,8,12). Se vi interessa approfondire visitate il sito.

9. Ciascun membro del team ha gli strumenti per lavorare in smart working?

Esistono le chiamate in remoto e esistono le chiamate ibride. Queste ultime sono quelle chiamate in cui una parte dei partecipanti partecipa da casa e una parte partecipa in presenza.

Qualora una chiamata ibrida dovesse avvenire, è bene che ciascuna persona abbia laptop, cuffia e microfono proprio per poterla effettuare, anche se dovesse essere in ufficio con altri.

10. Vengono organizzati incontri in persona?

Si può far funzionare un business 100% in remoto, ma vogliamo goderci anche il lato umano del lavoro. Ogni tanto degli eventi in presenza vanno organizzati!

11. L’azienda in cui lavorate assume e promuove veramente in base a valori e risultati?

Nel lavoro in presenza c’è un grande pericolo che si aggira costantemente negli uffici: il Bias di Prossimità. Questo ci fa preferire persone e cose vicine a noi – vicine anche fisicamente – rispetto ad altre che vediamo meno e sono più lontane.

Il lavoro in smart working risolve anche questo problema!

E noi?

In Wibo non abbiamo la modalità 100% remoto, anche se tutti i membri del team sono liberi di lavorare in smart working quando vogliono!

Sai già di cosa si occupa la nostra startup?

Potrebbe essere interessante per te e i tuoi colleghi scoprirlo, visita il nostro sito qui!

Ciao 👋

Fonte:

Tutti gli articoli