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Come rispondere a un dipendente che vuole usare l’AI?

Se c’è un dipendente che vuole usare l’AI, bisogna innanzitutto capire perché e per fare cosa…
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Come rispondere a un dipendente che vuole usare l’AI?

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante. Secondo recenti sondaggi, il 73% delle persone si aspetta che la propria azienda utilizzi di più l’AI. Quindi, non sorprende che sempre più dipendenti si avvicinino ai loro manager con la richiesta di utilizzare strumenti come ChatGPT o altre piattaforme di AI. Ma come si dovrebbe rispondere un’azienda a un dipendente che vuole usare l’AI?

Perché i dipendenti vogliono usare l’AI?

Prima di tutto, è fondamentale comprendere le motivazioni che ci mettono davanti a un dipendente che vuole usare l’AI. Nella maggior parte dei casi, i dipendenti cercano di risparmiare tempo e ottimizzare i propri sforzi. ⏳🥱Compiti ripetitivi e burocratici, come la scrittura di email formali o la redazione di job description, richiedono tempo prezioso. Grazie a strumenti come ChatGPT, una email che di solito richiederebbe 10 minuti può essere completata in soli 2 minuti, mentre la stesura di una job description può passare da un’ora a soli 10 minuti.

“L’AI è sconvolgente, velocizza tutti i tempi di lavorazione”

I dipendenti non cercano necessariamente più tempo libero o vacanze. Molti vogliono semplicemente ridurre lo stress legato ai compiti a basso valore, così da potersi concentrare su attività strategiche e ad alto impatto.

L’AI come supporto, non come sostituto

Un altro aspetto chiave è il ruolo dell’AI. 🧞♂️Un dipendente che vuole usare l’AI potrebbe vedere questa tecnologia non come una sostituta del lavoro umano, ma come un supporto. Infatti, molti trovano più facile prendere un testo generato dall’AI, correggerlo, ampliarlo e renderlo più “umano” piuttosto che scrivere da zero. Questo approccio consente di migliorare l’efficienza senza sacrificare la qualità.

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