Gli 8 passaggi della Employee Experience
Cosa si intende per Employee Experience?
“My philosophy has always been, if you can put staff first, your customers second, and shareholders third, effectively, in the end, the shareholders do well, the customers do better, and your staff remains happy.” 🙂
Richard Branson
L’Employee Experience è la somma delle interazioni tra un’organizzazione e i suoi dipendenti, che influenza la loro performance e il loro senso di appartenenza. È il viaggio che ogni collaboratore compie all’interno dell’azienda, dalla fase di attrazione fino al momento dell’uscita. Ecco perché curare ogni singolo passaggio è fondamentale. 💆
Come strutturare la propria Employee Experience?
Un sondaggio del 2021 condotto da WTW ha rilevato che il 92% delle aziende prevede di dare priorità al miglioramento della Employee Experience nei prossimi tre anni. Questo perché stiamo vivendo un periodo in cui le persone cercano sempre più un lavoro che offra senso e scopo, non solo un semplice stipendio. La cosiddetta “Great Employee Experience Awakening” richiede un’attenzione speciale a come le aziende strutturano e gestiscono i propri talenti.
Ecco gli 8 passaggi della Employee Experience che ogni azienda dovrebbe curare:
1. Attrazione
La Employee Experience comincia prima ancora che la persona entri in azienda. L’obiettivo è attrarre i migliori talenti, e questo inizia con il modo in cui strutturiamo le nostre offerte di lavoro. In questa fase, è essenziale pensare a come i candidati percepiscono l’annuncio e quale immagine diamo della nostra azienda. Un piccolo suggerimento: sii trasparente sui valori e sulle aspettative. Gli annunci confusi attirano solo candidati confusi!
2. Reclutamento
La fase del reclutamento è il primo contatto reale con il futuro dipendente. Anche se il candidato non viene selezionato, assicurati che l’esperienza di colloquio sia positiva e professionale. Questo lascia una buona impressione e costruisce una reputazione aziendale solida. Non dimenticare: la Employee Experience è fatta anche di “no” detti con garbo.
3. Onboarding
I primi 90 giorni sono fondamentali: un buon onboarding aiuta i dipendenti a integrarsi rapidamente e a comprendere la cultura aziendale, le dinamiche tra colleghi e le aspettative lavorative. Statisticamente, circa il 30% dei nuovi assunti abbandona durante questo periodo. Riduci il rischio di turnover fornendo supporto, mentorship e informazioni chiare fin dall’inizio. Se un nuovo dipendente si sente “accolto” sin dal primo giorno, il resto è tutto in discesa!
4. Coinvolgimento
Coinvolgere i dipendenti è cruciale per far sì che si sentano parte integrante dell’azienda. Le persone si chiedono spesso come far sì che i propri collaboratori si sentano davvero “proprietari” del business. La risposta? Dare uno scopo chiaro e obiettivi ben definiti. Gli OKR (Objectives and Key Results) possono aiutare, ma ciò che fa la differenza è includere i dipendenti nel processo decisionale. Solo così il coinvolgimento diventa reale e duraturo.
5. Sviluppo
In questa fase, l’obiettivo è supportare i dipendenti affinché possano raggiungere le loro massime potenzialità. Questo significa fornire strumenti, formazione continua e creare un ambiente in cui si sentano liberi di esprimere il loro talento.
Noi di Wibo ci occupiamo proprio di questo: forniamo ai professionisti programmi di apprendimento live e multimediali con i migliori executive italiani sul mercato, in linea con le esigenze di ciascuna persona.
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6. Performance
Implementa sistemi di valutazione che non si limitino a giudicare, ma che offrano feedback costruttivi e spunti di crescita. Questo crea un ambiente positivo in cui le persone vogliono migliorare, senza il timore di essere giudicate.
7. Riconoscimento
Non dimenticare di riconoscere gli sforzi! Dai premi e bonus a chi se lo merita, elogia pubblicamente i successi e, soprattutto, non sottovalutare il potere di un semplice “grazie”.
I riconoscimenti non devono essere sempre economici: a volte basta un sincero apprezzamento per aumentare la motivazione e la soddisfazione dei dipendenti. Ricorda, la Employee Experience si costruisce anche con piccoli gesti.
8. Uscita
L’ultimo degli 8 passaggi della Employee Experience è forse il più delicato. Una buona exit strategy non riguarda solo il licenziamento: parliamo di un processo di offboarding strutturato, che includa un colloquio di uscita per capire le ragioni del dipendente. Le informazioni raccolte aiutano a migliorare la Employee Experience delle future generazioni di collaboratori. Non trascurare mai l’importanza di chiudere in modo professionale e positivo.
Conclusione
Bene, abbiamo parlato di attrarre, assumere, integrare, motivare, sviluppare e perfino congedare con stile.
Se gestisci bene questi 8 passaggi della Employee Experience, ti posso garantire che i tuoi dipendenti non ti lasceranno… a meno che non gli venga offerto un pacchetto da sogno con macchina aziendale e abbonamento in palestra! 🏋️♂️
Ma, si sa, a quel punto meglio non prenderla sul personale. 😉