Come migliorare la didattica con la gamification?

Come impiegare la gamification a scuola per raggiungere migliori risultati di formazione.

Tessere dello scarabeo formano la parola gamification

Da diversi anni ormai la gamification, oltre ad essere diventata una parola comune, risulta un modello di didattica ampiamente accolto nelle scuole e negli ambiti di formazione. Specialmente ora che la didattica digitale ha assunto un ruolo fondamentale, la gamification può rivelarsi uno strumento molto utile nell’apprendimento.

A scuola il termine gamification non significa semplicemente rendere giocosa e divertente la lezione, ma applicare le meccaniche proprie dei videogiochi nella didattica per stimolare l’interesse nelle materie tradizionali. Le dinamiche del gioco consentono infatti di immergersi in ambientazioni distanti dalla realtà, catapultando il partecipante a prendere parte a diverse sfide e scelte per poter raggiungere gli obiettivi preposti.

Come attuare la gamification in aula

La gamification si può considerare come un metodo costruttivistico: lo studente è posto al centro del processo formativo, costruisce il proprio apprendimento livello dopo livello, e acquisisce nuove nozioni attraverso esperienze dirette.

Vediamo quindi quali sono le principali dinamiche del gioco da applicare alla didattica per motivare gli alunni e permettere loro di memorizzare informazioni in maniera significativa e a lungo termine:

1. Segmentare il programma in livelli

Dividere il programma curricolare in tante sotto-fasi stimola gli studenti ad andare avanti e a risolvere in modo concreto i problemi. In questo modo si soddisfano bisogni di crescita, autostima, attività, mantenendo alto il grado di appagamento e interesse.

2. Promuovere la socializzazione e i lavori di gruppo

La socializzazione è un elemento importantissimo per l’approccio della gamification. Quando si è davanti “livelli” complicati si impara a collaborare e a mettere in pratica le abilità proprie di ogni individuo: in questo modo si promuove anche autonomia e auto-controllo.

3. Sistemi di punti e classifiche

Le ricompense fissano i comportamenti molto di più delle penalizzazioni. L’errore non deve essere visto come scoraggiante, ma come un impulso a riprovare. Al posto della valutazione tradizionale si inseriscono i sistemi di punteggio tipici dei videogiochi, invece della classica valutazione calcolata in base agli errori, è bene dare delle ricompense che si traducono in punteggi dallo zero in avanti. In questo modo si insegna a considerare l’errore come un’opportunità, una condizione rimediabile riprovando, e si ottiene così la giusta ricompensa per le effettive progressioni, raggiungendo finalmente le competenze richieste.

I videogiochi sono in grado di stimolare motivazione, interesse, creatività e felicità: infatti, piuttosto che distrarci dai nostri obiettivi, ci aiutano a concretizzarli. Se convertissimo ogni compito inquadrandolo negli schemi tipici dei giochi, potremmo portarlo a termine con maggior entusiasmo e gratificazione, ottenendo quindi risultati migliori!

Se vuoi subito mettere in pratica questo approccio innovativo, ti consigliamo di leggere anche “Come spiegare nuovi argomenti a lezione con Wibo” per conoscere un nuovo modo di applicare la gamification in classe!

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