Che cos’è la Talent Retention?

I talenti scarseggiano ed è fondamentale capire cosa vogliano da noi HR per poterli soddisfare.

Cosa significa Talent Retention?

In italiano Talent Retention si traduce come conservazione dei talenti, ma ovviamente noi HR non dobbiamo conservarli nel senso di tenerli al sicuro. Dobbiamo conservarceliTalent Retention vuol dire fidelizzare i talenti che hai in azienda e fare in modo che rimangano con te il più a lungo possibile.

Perché è importante la Talent Retention?

Occhio, perché quasi sempre dimentichiamo che il costo più grande che un dipendente può dare all’azienda non è l’aumento di stipendio mensile, o il bonus annuale, ma il costo di sostituirlo con un’altra persona nel caso in cui il dipendente se ne vada.

 

Ricerca, assunzione, formazione sono aspetti estremamemente costosi. Se si possono evitare, meglio. 😣

“Eh, ma i talenti mica possono fare quello che vogliono!”

Oggi, in verità sì. Sono diversissimi gli ambiti in cui c’è scarsità di personale ben formato. Alcuni dei campi in cui questo è più evidente sono l’ambito tech e l’ambito retail.

Ci sono già oggi molti più posti di lavoro vacanti che persone disoccupate. Entro il 2027 in Italia ci saranno 4 milioni di ruoli vacanti, in tutti i settori.

I professionisti talentuosi scarseggiano, e come abbiamo detto sopra, bisogna quindi tenerseli stretti. 🫂

 

Come fare Talent Retention?

Per fare Talent Retention, ovvero per fidelizzarti i migliori talenti che hai, devi soddisfare i loro bisogni. Le persone non sono di media inclini a lasciare il lavoro che hanno, se si sentono comprese e soddisfatte.

 

Quindi la vera domanda è: di cosa hanno bisogno i dipendenti nel 2024? 🤔

 

10 cose da fare per favorire la Talent Retention.

1) Dare flessibilità oraria. Le persone non accettano più volentieri il classico 9-18, a meno che non ce ne sia stretta necessità. Concedere un po’ di flessibilità oraria non vuol dire che ognuno fa gli orari che vuole, vuol dire che ci sono momenti in cui è importante essere connessi e momenti che il talento può invece gestirsi da solo.

2) Concedere lavoro da remoto. Come prima, dove si può, va concesso. Che senso ha far venire sempre, tutti in ufficio, per poi seguire dall’ufficio le call via Zoom?

3) Approcci non-gerarchici alle decisioni. Come diceva Steve Jobs: “Non paghiamo le persone per dire loro cosa fare, le paghiamo perché siano loro a dirci cosa fare”. Tratta i tuoi professionisti come tali e inseriscili dove possibile nei processi decisionali.

4) Apprendimento e formazione continui. L’85% dei talenti ritiene fondamentale la formazione in azienda ed è disposta a lasciare la propria nel caso in cui non la fornisca. Ecco perché le aziende che hanno sperimentato la Leadership Academy hanno visto un aumento della Talent Retention.

5) Rispetto degli orari e straordinari retribuiti. Qui non c’è niente da aggiungere.

6) Ambiente di lavoro sereno. Nessuno vuole tornare a casa stressato perché il proprio capo ha avuto un litigio in famiglia il giorno prima e si arrabbia con tutti.

7) Opportunità di carriera. Esponi chiaramente ai tuoi talenti quale idea hai per il loro futuro. Non lasciare che questo aspetto sembri trascurato.

8) Senso di responsabilità dell’azienda. Soprattutto i giovanissimi della Gen. Z, che presto saranno il 50% della forza lavoro, vogliono capire che l’azienda per cui lavorano non è orientata solo al profitto, ma vive un senso di responsabilità per quello che fa.

Conclusione. 

Talent Retention vuol dire trattenere i talenti migliori che abbiamo in azienda. Ci sono tanti modi di farlo (👆), l’importante è non scordarsi che è un’azione importante e che non farla vuol dire perdere molte, molte risorse economiche e di tempo.

 

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